Lebel mamcoRobert Lebel (1901-1986) fut tout à la fois critique d'art, poète, essayiste et expert en peinture ancienne. Exégète de Marcel Duchamp dont il a écrit la première monographie, ayant aiguisé son regard sur l'art au contact de ses amis Robert Desnos, André Breton et Max Ernst, il importait de mesurer la part prise par le surréalisme dans sa vie et plus précisément dans ses productions critiques et théoriques. Ce recueil parcourt donc le spectre des intérêts et des engagements surréalistes de Robert Lebel. On s'aperçoit rapidement à sa lecture qu'il est proprement impossible de les caractériser d'une manière simple ou univoque, puisque l'auteur apparaît tour à tour dans ces pages comme un adepte, un témoin ou un subtil analyste du mouvement. On vérifie aussi que, promenant son «œil hyperlucide», comme a pu l'écrire André Breton, pour explorer, de Matta à Isabelle Waldberg, de Tanguy à Ernst, le surréalisme dans sa grande diversité, il aura su affirmer ses passions dans une écriture à la fois somptueusement classique et libre. Finalement, si Robert Lebel nous aide à mieux saisir cette tendance artistique majeure du xxe siècle, c'est parce qu'il a été soucieux de répondre, tout au long de son existence, à une question qui lui a un jour été posée et qu'il nous incite aujourd'hui à prendre à nouveau en charge : « Où en sommes-nous avec le surréalisme?»

Robert Lebel: Le Surréalisme comme essuie-glace, 1943-1984, édition de Jérôme Duwa, mamco, Genève, 2016, 398 p.

 

 

 

 

 

 

 

 

lebel tergicristallo

L'ouvrage a fait l'objet d'une traduction en italien en 2018: 

Robert Lebel (1901-1986) è stato al contempo poeta e romanziere d’eccezione, fine critico d’arte, esperto di pittura antica e collezionista eccentrico. Oggi è ricordato principalmente per la celebre monografia su Marcel Duchamp apparsa nel 1959 dopo dieci anni di intensi scambi con l’artista da una sponda all’altra dell’Atlantico. Definirlo un esegeta di Duchamp, tuttavia, rischia di oscurare le molteplici sfaccettature di un importante testimone della cultura del suo tempo.
Questa prima raccolta di scritti sul Surrealismo, composti da Lebel fra il 1943 e il 1984, intende compensare una visione parziale del suo percorso e rendere conto della complessità e dello spessore dei suoi legami con il movimento fondato da André Breton. Una selezione di testi teorici, saggi monografici e note critiche accompagnate da fotografie perlopiù inedite ricompone il profilo proteiforme di un intellettuale che indossa, di volta in volta, le vesti di adepto riluttante, spettatore ostinato e commentatore imparziale delle avventure surrealiste, di cui restituisce le fasi alterne e le relazioni controverse dei suoi protagonisti a partire dagli anni dell’esilio americano. Lebel appare come un cane sciolto capace ‒ per mezzo dell’umorismo e della dissacrazione ‒ di mantenere un’indipendenza di vedute imposta da una viscerale avversione verso ogni forma di militanza o di azione collettiva. Tale distacco non gli impedisce però di condurre il proprio occhio “iperlucido” a scavare in un universo artistico gremito di anime genuinamente sovversive ‒ da Roberto Matta a Isabelle Waldberg, da Yves Tanguy a Jean-Pierre Duprey ‒ attestando le sue passioni in una scrittura sontuosamente classica e libera.
Nel rivelarci gli aspetti splendidi e insieme terrificanti di un movimento capitale del xx secolo, Lebel è animato dalla volontà non solo di mostrare il lato meno noto delle opere di artisti quali per esempio Lam, de Chirico o Ernst, ma anche di rispondere, in ogni fase della propria esistenza, a una domanda che un giorno gli è stata rivolta e che oggi ritorniamo a porci: a che punto siamo con il Surrealismo?

Storico dell’arte e docente di filosofia, Jérôme Duwa si è specializzato nelle avanguardie del XX secolo e lavora da anni sugli archivi surrealisti. Ha pubblicato saggi e studi sul Surrealismo e sul Situazionismo e collabora regolarmente con le riviste Infosurr, CCP e La Revue des revues e con i Cahiers Benjamin Péret. Per il MAMCO – Musée d’art moderne et contemporain di Ginevra, ha curato il primo volume dell’opera omnia di Robert Lebel, da cui sono tratti tutti i testi di questa edizione italiana.

Robert Lebel: Il surrealisme come tergicristalo. Scritti critici 1943-1984, a cura di Jérôme Duwa, Johan & Levi Editore, 2018.